VERSO UNA STRATEGIA TERRITORIALE METROPOLITANA

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Mercoledì 10 dicembre 2014 presso l’Aula Magna del Politecnico di Torino al Lingotto, è stato presentato il Pilot Project “Torino. Verso la strategia territoriale metropolitana”, promosso dal progetto europeo CityRegions, di cui Torino Internazionale è partner insieme alla Città di Torino. Il lavoro è stato elaborato da un gruppo di ricerca coordinato da Gabriele Pasqui del DAStU del Politecnico di Milano e da Claudio Calvaresi dell’IRS ed è strettamente connesso all’elaborazione del Piano Strategico “Torino Metropoli 2025”, in fase conclusiva.
Il risultato del Pilot è un documento strategico e metodologico che individua le linee guida e fornisce alcuni elementi distintivi locali per avviare il percorso di elaborazione della strategia territoriale di medio-lungo periodo per l’area metropolitana torinese. Il documento è l’esito di alcuni approfondimenti scientifici, ma anche di attività di confronto collegiale con i 38 Comuni dell’area metropolitana del Piano strategico e con le Circoscrizioni torinesi, con la Regione Piemonte e la Provincia di Torino, con gli esperti e accademici locali.
Durante la presentazione i ricercatori hanno spiegato che Torino è già metropolitana: lo dimostrano innanzitutto i fenomeni legati allo sviluppo economico, ai servizi e alle trasformazioni urbane che avvengono tutti in un‘area funzionalmente connessa, che supera i confini delle amministrazioni comunali; lo dimostrano inoltre le oltre sessanta forme di cooperazione che si contano a scala metropolitana. Hanno a tal proposito citato il progetto a regia regionale Corona Verde che conta, dal 1997, 93 Comuni, l’Agenzia della mobilità Metropolitana che consorzia 31 Comuni, le quattro Unioni dei Comuni esistenti, i dodici Piani Territoriali Integrati avviati dal 2006 nella Provincia di Torino, il Piano Generale del Traffico Urbano Metropolitano (PGTU) che conta 26 Comuni dal 2000.
Lo stesso progetto europeo CityRegions indica che pensare, strutturare e gestire servizi e politiche in modo integrato, uscendo dai limiti dei confini municipali, produce economie di scala, rende i territori più efficienti e offre maggiori opportunità di sviluppo, migliorando la vita di chi vive, rende produttivo e visita un certo territorio. Infatti, oggi, in Europa e nel mondo, sono i sistemi territoriali metropolitani a competere e generare sviluppo e non più le singole città.
Lo studio restituisce anche una serie di figure e rappresentazioni utili a comprendere la natura multiscalare torinese: Torino è cuore di una Regione complessa, è hub di un territorio più ampio interessato da relazioni tra città, colline, montagna, ma anche verso il mare; è parte di una macroregione metropolitana che va da Torino a Milano, è snodo di relazioni transnazionali che riposizionano la città guardano oltralpe.
Il team di ricercatori propone infine di sviluppare la strategia secondo quattro assi di ragionamento: la prospettiva di uno sviluppo “oltre la crescita” quantitativa e dunque oltre il consumo di suolo non urbanizzato, puntando invece al rilevante patrimonio edilizio dismesso da una parte e dall’altra alle strategie di promozione dell’innovazione; l’identificazione di nuovi territori della produzione; la messa a fuoco delle nuove infrastrutture per lo sviluppo e infine la complementarietà tra abitabilità e competitività.
Il Sindaco Piero Fassino in occasione della presentazione sottolinea l’importanza del lavoro svolto fin qui da Torino Strategica sostenendo “l’importanza di attivare strumenti innovativi nella gestione delle politiche territoriali capaci di accelerare le azioni di coordinamento tra attori, risorse e strumenti attuativi. In questo senso la strategia è ancora più preziosa se la si colloca nella fase costituente della Città metropolitana”.
Il documento, oltre a rappresentare il principale output che i due partner locali (Città di Torino e Torino Internazionale) produrranno per il progetto europeo CityRegions, costituisce una proposta di approccio innovativo alla questione del governo del territorio con una forte valenza partecipativa e di superamento dei confini amministrativi tradizionali.

 

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