Egidio Dansero

Ideatore dell’Atlante del Cibo

di Roberta Balma Mion

danseroEgidio Dansero è docente di Geografia economico-politica presso il Dipartimento Culture Politica Società dell’Università degli Studi di Torino. Si interessa di temi legati allo sviluppo locale sostenibile. Ha fatto parte della cabina di regia del Tavolo Torino Città del Cibo di Torino Metropoli 2025 e ha una conoscenza approfondita del sistema alimentare locale. Nell’ambito del progetto Food Commission del Piano Strategico è ideatore e uno dei promotori dell’Atlante del Cibo. Ha promosso e coordinato l’azione trasversale “cibo-città” nell’ambito di Torino Smile, e fa parte della cabina di regia del processo Nutrire Torino Metropolitana, ideato e coordinato congiuntamente da Città Metropolitana e Università di Torino.

Che cos è l’Atlante del Cibo?
L’Atlante del cibo è uno spazio virtuale di analisi e progettazione sul cibo. È uno strumento che permette di conoscere e rappresentare attori, risorse, flussi, spazi e relazioni che compongono il sistema del cibo torinese e di cui si ha, attualmente, scarsa consapevolezza. L’Atlante mette insieme dati, mette in rete attori, offre rappresentazioni, mappature, è uno strumento interattivo. In questo senso l’Atlante intende essere un luogo virtuale di confronto tra studiosi, esperti e operatori del sistema del cibo, di divulgazione e partecipazione alla costruzione di una conoscenza collettiva del sistema territoriale del cibo nel torinese.

Chi sono i promotori?
Si tratta di un progetto interateneo, promosso e realizzato da Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino e Università degli Studi di Scienze Gastronomiche. Sono sei le unità di Ricerca coinvolte nel progetto con docenti afferenti a diversi Dipartimenti: il Dipartimento di Culture, Politica e Società (CPS) dell’Università di Torino, il Dipartimento Interateneo di Scienze, Politiche e Progetto del Territorio (DIST) di Politecnico e Università di Torino; il Dipartimento di Architettura e Design (DAD) del Politecnico di Torino; il Dipartimento Scienze Agrarie Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino; il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino e l’ Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Sono inoltre coinvolti docenti di altri Dipartimenti dell’Università di Torino (Economia e Statistica, Storia, Psicologia).
Insieme abbiamo condiviso un Manifesto dell’Atlante del Cibo in cui sono indicati obiettivi e finalità del progetto.

Dal Manifesto leggiamo infatti che l’Atlante si propone, in relazione al sistema alimentare locale, di produrre nuova conoscenza; aumentare la visibilità del sistema e delle sue dinamiche; supportare le pubbliche amministrazioni nella costruzione e attuazione di politiche alimentari e nella gestione ordinaria del sistema; incrementare la consapevolezza, la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini; offrire uno strumento di interazione; attivare meccanismi di integrazione e cooperazione fra progetti, iniziative e attività legate al sistema del cibo. Concretamente, come vi proponete di realizzare questi obiettivi?
Il primo passo sarà quello di aggregare e raccogliere in un’unica piattaforma multimediale gli esiti delle ricerche sul cibo condotte dai diversi Dipartimenti. Una prima mappa delle mappe (cartografiche, infografiche, di attori e processi). Il nostro territorio è fortunatamente ricco di iniziative ed esperienze di studi e ricerche in questo campo. Sulla piattaforma multimediale i contenuti (cartografia, grafiche e info-grafiche, testi, video) saranno fruibili e in parte interoperabili dalla community. Questa modalità garantirà dinamicità e aggiornamenti costanti, anche attraverso forme di crowdmapping.

In che modo il crowdmapping si può applicare al sistema alimentare della città?
Nella sua forma più allargata, il crowdmapping è una cartografia dal basso, diffusa e partecipata in grado di fare emergere, accanto alle rappresentazioni top-down, descrizioni dal basso delle dinamiche territoriali.
Applicato al sistema alimentare di una città, il crowdmapping è in grado, per esempio, di rappresentare gli attori deboli del sistema, evidenziandone ruoli, bisogni e prospettive, ma anche più in generale nuovi punti di vista, problemi, risorse, opportunità, innovazioni, appoggiandosi su strumenti multimediali gestiti da esperti ma, accessibili a una community ampia. Questo avverrà tramite la piattaforma ideata dal Dipartimento di Informatica First Life, un social network georeferenziato che permetterà ai cittadini di popolare la mappa metropolitana di informazioni sul cibo, nonché di formare gruppi su specifiche attività legate al cibo.

Dunque: non solo conoscenza, ma anche partecipazione.
Esatto, la seconda fase del progetto, dedicata al popolamento e all’implementazione della piattaforma riguarda l’inserimento dei dati di ricerca e il crowdmapping. La cittadinanza sarà stimolata a partecipare alla costruzione dell’Atlante e a utilizzarne i contenuti attraverso i social network, un blog dedicato e la partecipazione ad eventi divulgativi sui temi del cibo. Particolare attenzione sarà dedicata al coinvolgimento degli studenti. In generale, inoltre, l’Atlante è finalizzato a far emergere i bisogni dei cittadini, compresi quelli dei soggetti più deboli, generalmente esclusi dai processi decisionali.

Avete coinvolto nel progetto altri attori?
Abbiamo preso contatti per sinergie con progetti innovativi quali: Food Hub To Connect (sul tema della logistica last mile), Orti Generali (progetto di agricoltura urbana incentrato sulla riqualificazione delle frange metropolitane attraverso l’inclusione sociale); First Life (social network di quartiere), tutti e tre progetti vincitori del bando Smart Cities and Social Innovation del MIUR, sul tema social network georeferenziato; collaboriamo con centri di ricerca come Omero (Olympics and Mega Events Research Observatory) centro di ricerca sulle implicazioni economiche, sociali, culturali e territoriali dei Grandi Eventi; Eu Polis – sistemi urbani europei e mediterranei; il Laboratorio di Analisi e Rappresentazioni Territoriali ed Urbane (LARTU), di Università e Politecnico di Torino. Abbiamo infine avviato contatti con la Camera di commercio, la Coldiretti, la Rete delle Strutture di Dietetica e Nutrizione Clinica della Regione Piemonte, la ReteGas e altri attori del sistema torinese del cibo.

Esistono esperienze analoghe nel mondo?
La costruzione di atlanti del cibo multimediali è una pratica molto utilizzata da ricercatori e policy makers in contesti territoriali, fra cui quello statunitense, nei quali le problematiche legate alla sostenibilità del  sistema agro-alimentare sono più evidenti. Sono un esempio gli atlanti multimediali dello United States Department of Agriculture o il Vermont Food System Atlas.
In Italia, a seguito di un crescente interesse verso le politiche alimentari, diverse città, tra cui Torino, Pisa, Milano e Bergamo, stanno avviando processi più o meno strutturati di urban food planning, accelerati anche dalla risonanza mediatica dell’Expo 2015. A minare l’efficacia di questi processi, tuttavia, è proprio generale mancanza di quadri conoscitivi chiari e condivisi degli elementi, delle dinamiche, dei punti di forza e di debolezza dei sistemi del cibo, da cui partire per costruire food policies urbane. Una esigenza a cui il progetto di Atlante del cibo intende rispondere.

Dunque, si parte con l’analisi e la condivisione degli esiti di ricerca? E quando è previsto l’avvio del progetto?
Esattamente. Non avendo ancora ottenuto finanziamenti specifici per il progetto, abbiamo deciso di partire unendo le forze e le risorse attualmente disponibili presso i vari Dipartimenti. Ogni Unità di Ricerca svolgerà attività specifiche, coerenti con il know-how delle strutture di appartenenza, e step by step realizzeremo il progetto, almeno nelle sue funzioni essenziali.
In particolare, il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino si occuperà dell’analisi e della rappresentazione dei nodi, delle reti e dei flussi attraverso cui il sistema del cibo si manifesta nel territorio. Il Dipartimento Interateneo di Scienze, Politiche e Progetto del Territorio di Politecnico e Università di Torino si concentrerà sull’analisi e sulle rappresentazione delle informazioni territoriali (quantitative e qualitative) relative al sistema del cibo e delle politiche alimentari, con l’obiettivo di produrre una rappresentazione grafica e cartografica del sistema del cibo nelle sue declinazioni territoriali.
L’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche analizzerà le “relazioni di valore materiali ed immateriali” attivate tra il territorio, la collettività e l’ambiente; il Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari dell’Università di Torino si focalizzerà sull’analisi delle sostenibilità delle dinamiche presenti tra il sistema della produzione agricola periurbana con il sistema del consumo metropolitano per quanto riguarda in particolare il comparto orto-frutticolo; il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino si occuperà dell’analisi delle potenzialità del territorio attraverso la definizione di possibili scenari di sviluppo sviluppando analisi e progetti di design sistemico del cibo.
Infine, il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino avrà il compito di sviluppare, popolare e implementare la piattaforma informatica.
Partenza prevista: gennaio 2016.

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